Antonino Perrotta: sono cresciuto a pane e murales
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Lo street artist di Diamante (Cs) racconta sogni e progetti per borghi da colorare
Chi non sogna di vivere in un paese con le facciate delle case popolate da personaggi, storie narranti, colori che rapiscono lo sguardo?
A Diamante (Cs) tutto ciò è possibile: la magia della creatività, della pittura lascia la sua impronta nei 330 murales disseminati tra vicoletti del centro storico e oltre. Dipinti di piccole e grandi dimensioni che dal 1981 trasformano muri grigi in un museo all’aperto.
Con il naso all’insù. Una sensazione bellissima.
Un sentiero che, specie per i bambini di questa splendida cittadina del Tirreno cosentino, è ricco di tanti passi per alimentare la fantasia e capire che tutto è possibile. Trasportandola, poi, nella vita adulta come missione per valorizzare il bello che c’è.
Così è stato ed è per Antonino Perrotta, street artist adamantino, cresciuto a pane e murales.
È uno dei giovani calabresi che ha investito nella sua terra a suon di creatività.
A 23 anni è diventato direttore artistico, ideatore e fondatore dell’operazione “Street Art OSA” di Diamante. Patrocinato dal comune, questo è un festival unico in Calabria, da cui ha preso origine “OSA Around”.
Ed ecco tanti borghi del sud Italia che si colorano ancor di più.
Vieni con me!
Antonino Perrotta: come sono diventato muralista
“Da bambino, tornavo a casa e mi ritrovavo immerso nei murales della mia Diamante.
Sono stati per me dei compagni di gioco, trampolini per la fantasia.
Quelle immagini dipinte sulle pareti delle case vicino alla mia mi hanno condizionato. Non lo sapevo: me ne sono accorto poco più tardi, quando la mia vena artistica ha iniziato a pulsare sempre più forte”.
Antonino Perrotta è appena arrivato nella sua Calabria. Fa da spola tra Diamante, la città dei murales, Roma, Vietri di Potenza (Pz), Riace (Rc), Ischia (Na). In pratica, viaggia sempre nell’arte. Non potrebbe diversamente.
Nella capitale ha studiato all’Accademia delle Belle Arti. La sua tesi? Sui murales di Diamante, su quella strada di affreschi che traccia una linea tra passato, presente e futuro.
“Ogni percorso non è semplice. Eppure, se mosso da passione la fatica non si sente. Ho iniziato a disegnare sin da piccolo. Bozzetti che, anni dopo, ho riportato sulle facciate del mio paese e di altre città italiane”, racconta Antonino Perrotta, direttore artistico anche del Festival Manufacory di Comacchio (Ferrara), collegato ad OSA.
Cosa fare prima di creare murales? Innamorarsi della parete
Il racconto di Antonino si fa sempre più confidenziale. La parte dell’ideazione del bozzetto è come l’involucro di un bozzolo di farfalla che presto prenderà il volo.
“In passato si faceva a mano, specie per murales di dimensioni piccole. L’opera figurativa e le proporzioni cercano la precisione, però, quando si dipinge su grosse scale, su facciate di edifici alti anche 18 metri”.
Di sopralluoghi Perrotta ne ha fatti tanti: in piccoli paesi e in grandi città. Quando si cerca la parete per realizzare un murale, però, la sensazione è sempre la stessa. Quelle facciate che non hanno colore stanno per cambiare vita.
La metamorfosi. Bisogna rispettarle sin da subito, mi fa capire questo street artist calabrese di 25 anni, in arte Attorep.
“La scelta della parete è di per sé emozionante. È come se vedessi la tela. Quando capisco che quella facciata fa per me, è come se dicessi a me stesso: sì, la voglio. Quasi a parlare di una sposa”.
Un’affinità elettiva che, mi spiega il giovane artista calabrese, implica la durata stessa del murale.
La pittura muraria rispetta chi vive la casa e il fruitore
Quando passeggi nei vicoletti del centro storico di Diamante, lo sguardo è rapito da queste opere d’arte che si susseguono, come un viaggio nei colori ed emozioni.
Ma non si tratta di semplici affreschi: ognuno, infatti, porta con sé un messaggio da decodificare. La forma estetica, quindi, si plasma con quella sociale, ideale, sempre nel rispetto del fruitore. Così la comunicazione espressiva crea intensi legami e si amalgama con il resto.
“Le pareti hanno un anima. Quando si sceglie una facciata è bene, quindi, creare delle connessioni con coloro che lasciano realizzare un murale sulla parete esterna di casa. Concordare delle scelte è fondamentale, nel pieno rispetto anche di chi passa da lì e si trova davanti un’opera realizzata su un muro”, spiega Antonino Perrotta.
Così a Diamante, come negli altri borghi e città punteggiati da murales, queste opere sono di chi vive quel posto, passa per quella strada, abita in quella casa.
L’incontro tra street art e tradizione: a Diamante si OSA
“Diamante è la città più dipinta d’Italia per densità stessa di muri e popolazione. Sono passati quasi quarant’anni dall’intuizione del sindaco Evasio Pascale e dell’artista Nani Razetti che, nel 1981, inaugurarono la prima operazione Murales”.
Da allora non ci si è più fermati: artisti da tutte le parti del mondo hanno dato il loro contributo per arricchire questa galleria a cielo aperto, con 330 opere visibili di giorno e di notte. Anche grazie a OSA.
Cos’è OSA? È l’acronimo di Operazione Street art, di cui Antonino Perrotta è ideatore, direttore artistico. Si è svolta nella cittadina della costa tirrenica cosentina nel 2017 e 2018.
Con questo Festival di Street art, ai murales sulle piccole pareti si affiancano adesso quelli su grandi spazi, quasi a rapire lo sguardo da ogni punto.
“L’arte muraria tradizionale adamantina e la street art hanno un obiettivo condiviso: stimolare il culto del bello, attrarre turisti per conoscere questa nostro borgo marinaio. L’hanno fatto Razetti e Pascale nel 1981 e negli anni a seguire”, spiega Antonino.
“Continuiamo a farlo noi. I tempi cambiano, come le dimensioni degli affreschi, i linguaggi, le tecniche. Ma immutata è la volontà di dare nuova energia agli spazi pubblici, aumentando e arricchendo il patrimonio artistico di Diamante, della Calabria. Dando impulso al turismo culturale”.
Antonino pensa a quante volte ha visto, da bimbo, gli artisti trasformare i muri grigi di Diamante con acrilici e pennelli.
A quelle scale, ai curiosi che guardavano, alle mani tese degli abitanti di questo borgo calabrese per dare dell’acqua e mostrare la loro ospitalità. Sempre. A chiunque.
Si rivede adolescente quando li osservava e prendeva consapevolezza interiore, quasi a dare linfa alla sua vena artistica, pronta a sbocciare.
Lo vive adesso, che fa parte dei tanti artisti che hanno creato murales, abbellito e dato valore a questo tessuto sociale e culturale che richiama, a Diamante, turisti da ogni parte del mondo. Perché anche il murale racchiude l’identità del luogo, la contaminazione, la ricerca di nuovi linguaggi.
“Nel 2017 c’è stata la prima edizione di Street Art a Diamante. Chi avrebbe affidato un evento così importante a un ragazzo che non aveva tanta esperienza? Hanno osato, dandomi nuovi impulsi”.
Hanno “osato” anche tutti i creativi che sono arrivati a Diamante per Osa 2018: Man O’Magic, TMX, Toni Espinar, Ele Man, Ozon, Solo, Diamond, Stefania Marchetto, Riccardo Buonafede, Alessandro Rizzotti.
Nuove tecniche e materiali (come le bombolette a spray bio, aerografi, rulli, e altre pitture atossiche) hanno dotato questo museo a cielo aperto di tanti messaggi, legati ai diritti umani. Era questa la tematica di Osa 2018.
Gli artisti italiani e stranieri hanno realizzato un’opera “trattando, con la propria cifra stilistica, una tematica contemporanea, sfidando gli stereotipi e le diseguaglianze”.
Da Diamante a Comacchio e altrove: Street art senza confini
Tra gli artisti che hanno partecipato al Festival Osa 2018, c’è anche Riccardo Buonafede. Con Antonino si sono conosciuti a Roma durante la biennale Martelive 2017. In quell’occasione, Perrotta seguiva la sezione di Street art.
“Il caso volle che Riccardo era tra i partecipanti del concorso dedicato alla Street art, che poi ha vinto. Ci siamo messi a parlare: mi ha raccontato della sua idea di organizzare un festival nella sua cittadina, chiamando gli artisti di strada, non solo writer. Ricordava me, un anno prima”.
Il premio della Biennale Martelive era la realizzazione di un murale a Diamante. Buonafede ha partecipato – il suo è uno dei miei preferiti, l’ammetto! – e Perrotta l’ha poi seguito a Comacchio (Ferrara).
“In questa cittadina del ferrarese, il centro storico ti rapisce. L’ispirazione è ovunque. Gli occhi seguono tutto, la creazione pulsa, la voglia di dipingere affiora. Lo scorso anno, sono diventato direttore artistico del Festival Manufactory, con artisti anche internazionali che hanno accettato il nostro invito”.
Cos’è OSA Around? Il festival di arte urbana nel sud Italia
Antonino Perrotta crede nell’arte urbana, nel valore del Sud Italia. Nessun campanilismo, però; l’arte non conosce confini per arricchire.
Per portarla in giro, ha ideato il Festival di Street art “Osa Around”, legato all’Osa di Diamante. Un’operazione collettiva che cerca e trova il dialogo, le connessioni, la valorizzazione delle bellezze. Come? Integrando la street art nel tessuto artistico di città e borghi del Meridione.
“Gli obiettivi e le tematiche affrontate, la partecipazione sentita delle realtà locali, insieme alla dimensione metropolitana del progetto e al respiro internazionale degli artisti coinvolti, fanno di OSA un festival senza precedenti.
È legato al fenomeno che si sta sviluppando nei grossi centri urbani: la novità sta nell’estensione più grande delle opere che arrivano a coprire l’intera facciata dei palazzi, nell’uso delle moderne tecniche di realizzazione (spray, elevatori meccanici, pitture al quarzo). Tecniche caratterizzate da stili più contemporanei”, dice Antonino.
Perrotta: a Vietri di Potenza per OSA Around sulla legalità
Quest’anno la manifestazione approda, dal 13 al 19 luglio, a Vietri di Potenza. Promossa dall’associazione culturale Haz Art, il Festival ha il patrocinio del comune lucano.
In questo piccolo borgo della Basilicata lo street artist calabrese realizzerà un grande murale.
“Dipingerò una bambina mentre annaffia la sua terra. Il focus è sul rispetto ambientale, sui legami alla propria storia ed esempio di purezza e legalità. Un murale monumentale, per dimensioni ed estensione, che regalerà una visione anamorfica della realtà.
Da un determinato punto di vista, stabilito prospetticamente, illuderà i fruitori/passanti sulle dimensioni del palazzo, confondendosi e integrandosi con il paesaggio circostante e la con skyline all’orizzonte”, anticipa Antonino.
Ha la voce che emana emozione. È preso dagli ultimi preparativi, prima di partire per questo paesino lucano e creare la sua opera. L’edizione è connessa alla tematica della legalità. Il murale di Antonino, infatti, è il primo di quattro interventi urbani in programma tra luglio e maggio del 2021.
“Sarà inaugurato il 19 luglio. Una data scelta con responsabilità per ricordare la strage di via D’Amelio, in cui 28 anni fa persero la vita il magistrato Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta”.
Alla fine di questo viaggio con Antonino Perrotta
Con Antonino Perrotta sono riuscita a vedere i murales di Diamante da un’altra prospettiva. Non avevo mai pensato al rispetto per la parete, alla condivisione del progetto artistico con chi dona quello spazio per far brillare la scintilla della creazione.
I progetti che porta avanti questo artista calabrese di talento spaziano in Italia e all’estero (ottenove). Ha la voglia di sperimentare nuovi linguaggi, di esplorare e conoscere prima di tutto le persone, i luoghi.
L’arte è vita, riscoperta e valorizzazione dei territori. Lui, come tanti artisti e creativi calabresi e non solo, si stanno impegnando per dare un’immagine, anzi più immagini di questa terra. Le più belle, colorate, che sanno di speranza.
Antonino, immerso tra tanti lavori, viaggi e sogni, sa che questa passione gli attacca delle ali.
Libero come una farfalla, con le mani e la creatività avviene la trasformazione. Che è iniziata sin quando era un bimbo tra vicoletti animati dalle voci dei pescatori, zuppi di colori in cui tuffarsi, e con storie fantastiche a far da cornice a una crescita originale.
Foto gentilmente concesse da Antonino Perrotta e da OSA
Su Facebook riferimenti per:
- Osa: osa – operazione street art – diamante
- Antonino Perrotta: https://www.facebook.com/antonino.perrotta?epa=SEARCH_BOX
Storia incredibile, mi ritrovo catapultata tra quei vicoletti colorati. Grazie Alessia per avermi riportato lì. Continua a farci emozionare
Beh tocca ritornare presto a Diamante.
E scattare una delle tue meravigliose foto al murale di Perrotta: Samir.
Grazie per le belle parole.
Ottenove
Saró di parte perché mi interessa direttamente, ma non so quante volte l’avrò riletto.. Ed ogni volta mi emoziona sempre di più ! Grazie ancora! ❤️
Che bello leggere queste tue parole.
Siamo noi a ringraziare te per quel che stai facendo con la tua arte.
Ti auguro il meglio.
Ottenove a te!
Brava e grazie Alessia per il contributo culturale che porti avanti!! Complimenti all’artista, così giovane e così bravo, dinamico e disinvolto! Avevo già visti i primi murales di Diamante dodici anni fa. Ed erano eccezionali. Oggi penso..straordinari. i complimenti vanno fatti anche agli abitanti di Diamante che hanno “creato” questo sano ambiente e penso scrupolosamente lo difendono e tutelano. Bravi. Così si “cresce” e la cittadina è un fiore all’occhiello per noi che li o nei vicini borghi siamo nati, cresciuti e orgogliosamente publicizziamo in Italia e all’estero!!!
Grazie mille.
Da quando manchi a Diamante?
Hai visto la commistione geniale tra murales tradizionali e quelli della Street art, più grandi?
Quante domande: è che sono curiosa.
Ti aspettiamo in Calabria.
Abbracci,
Ottenove
….ancora un altra testimonianza delle eccellenze calabresi….grazie Antonino, continua con il tuo percorso artistico ed umano….ti aspetto presto. …grazie ancora ad Alessia per averci raccontato di Antonino
Grazie mille….
Il bello della Calabria!
Abbracci
Un viaggio fantastico che questa volta ho fatto sognante attraverso il racconto di Alessia e l’arte di Antonino!
Mi piace molto Diamante, così diversa da tutte le altre città e che mi riserva sempre una sorpresa, ogni volta noto qualche novità che mi fa sorridere.
Complimenti a tutti!
A presto.
Cara Chiara,
appena ritorni andremo a vedere altri murales.
Chissà che non ci accompagni in questo tour proprio Antonino.
Abbracci,
Ottenove