Mirtillo gigante in Calabria: l’impresa di Erika Manfredi

Erika Manfredi con mirtilli giganti americani

La pazienza è un’arte, anzi una filosofia di vita. Specie se pensi di dedicarti alla coltivazione di un frutto che il tuo territorio, per vocazione, non ha quasi mai ospitato nelle sue viscere. Eppure, ad Acri (Cs), in contrada Gioia, si è gettato il seme per coltivare il mirtillo gigante americano.

Pian piano, la visione della famiglia Manfredi, presa forse per folle, si è concretizzata. Lo si vede da quel colle ricolmo di piante di mirtilli che seguono l’alternarsi delle stagioni con il loro ritmo tutto naturale. Così, mentre d’estate si raccolgono questi frutti, elisir di lunga vita, durante il resto dell’anno, il grande mirtilleto è sottoposto a cure preziose in un percorso tutto biologico.

E pensare che la 34enne Erika Manfredi aveva pensato di fare tutt’altro nella vita. Non aveva valutato però quella straordinaria visione del padre Pino e di sua madre Rosa.

Scopri con me com’è andata a finire, anzi, com’è iniziato tutto!

Un colle ricoperto di mirtilli: com’è iniziato tutto

 

mirtillo americano gigante su pianta

“Mio padre ha sempre avuto la passione per i piccoli frutti e per le loro straordinarie caratteristiche healthy. Nella vita fa il geometra, ma gli ronzava in testa l’idea di coltivare uno di questi frutti. Ma quale? Ha iniziato a fare degli studi e delle ricerche”, racconta Erika. Ogni frase è avvolta dal suo tono entusiasta, da una passione per i mirtilli che le ha trasmesso il padre, ora diventati parte di sé.

La visione di Pino esce dall’astratto per incontrare concretezza quando con Rosa decide di comprare dei terreni accanto al loro, in contrada Gioia. Così, dopo aver fatto effettuare diverse analisi sul suolo, la famiglia Manfredi scopre che “il terreno era vocato alla coltivazione del mirtillo gigante americano, ossia il Vaccinium Corymbosum.

È un frutto di bosco che cresce a determinate altitudini e con un giusto Ph del terreno. Sai, questa pianta appartiene alla famiglia delle ericacee. E, proprio quando si pensava alla possibilità di realizzare l’impianto, abbiamo riscontrato sul nostro suolo la forte presenza di piante appartenenti, anche in passato, alla famiglia delle ericacee”.

Anche le analisi sul Ph della collina ha regalato una splendida sorpresa, come ricorda questa giovane calabrese: “Aveva la giusta acidità richiesta dal mirtillo, pianta acidofila. Possiamo quindi dire che non siamo stati noi a decidere di coltivare questo frutto di bosco. La scelta è stata fatta dal terreno”.

La coltivazione e la raccolta: la filosofia di Erika

 

Erika Manfredi coltiva mirtillo gigante

Otto anni fa abbiamo piantato i primi mirtilli. Per far crescere queste piante ci sono voluti sei anni: ad oggi non sono ancora a pieno regime, ma ci siamo vicini”. Erika e la famiglia coltivano tre varietà di mirtilli:

  • Duke, impiantata nel 2016, ha una maturazione precoce e fruttifica tra giugno e luglio
  • Berkeley, la prima varietà a essere stata impiantata nel 2014, a maturazione medio-tardiva, che regala i suoi frutti tra luglio e agosto
  • Last Call, varietà piantata da qualche mese, che fruttifica tra agosto e settembre.

“In questo modo copriamo tutta la richiesta del frutto fresco, anche nei mesi tardo estivi”. Sì, perché i mirtilli giganti americani coltivati in Calabria da Erika sono poi esportati in Italia e all’estero.

Nulla è lasciato al caso: dietro questo progetto, avviato dai genitori di Erika e poi preso in “eredità”, ci sono lo studio e la ricerca continui. Corsi al nord Italia per sapere come coltivare, raccogliere e prendersi cura, in modo completamente bio, del mirtillo.

La continua ricerca e il rigore, del resto, sono i due principi che la filosofia ha inculcato in Erika. Assieme allo spirito critico. Direttrici lungo le quali si snoda questo progetto che è diventato di vita.

Questa imprenditrice calabrese ha trovato infatti un modo tutto suo per coniugare la sua laurea in filosofia con il mirtilleto: “Parlo spesso di “coltivazione morale” alla base del nostro progetto. Parole scelte non a caso: infatti, coltiviamo nel rigoroso rispetto del frutto, della natura e del suolo in genere, e del consumatore”.

Restare in Calabria per una scelta “salutare”

 

mirtillo gigante americano coltivato in Calabria

In questi mesi nel mirtilleto si effettuano potature: per lo più è Pino a occuparsene, sebbene continui a lavorare con Rosa (anche lei geometra) nel loro studio tecnico. Mentre Erika gestisce tutto il resto, come il trasformato per confetture e nettare di mirtillo, senza l’uso di conservanti, coloranti e zucchero né pectina. Il mirtillo, mi spiega, ha la pectina già nella buccia.

A giugno inizierà la raccolta scalare, con giornate che seguono un ritmo naturale e di convivialità. “È un frutto molto delicato. In estate tutta la famiglia mi dà una mano, insieme ad altre persone. Si inizia alle 5 e mezza di mattina. Sono poche le ore a disposizione: prima delle 10 il mirtillo deve essere già nelle vaschette, altrimenti il sole ammorbidirebbe il frutto, compromettendone la resa ottimale”.

Quando studiava filosofia, Erika pensava avrebbe fatto tutt’altro nella vita e che la strada per realizzarsi comprendeva una valigia e chilometri lontano dalla sua famiglia. Certo, l’avvio del progetto l’aveva interessata, ma era troppo immersa negli studi universitari.

Volevo restare in Calabria e valorizzare questa terra. Se avessi seguito altrove un’altra strada, non sarei felice come ora. Per questo ringrazio i miei genitori, la loro costanza, la loro visione. Vivo immersa nella natura. Mi hanno fatto un dono meraviglioso”.

Accade questo nella villetta in contrada Gioia, dove d’estate il mirtilleto è aperto per le visite. E la speranza, così come la resistenza, acquista un sapore diverso, dolce e delicato proprio come quei mirtilli che stanno per nascere.

Ottenove

6 commenti
  1. Domenico
    Domenico dice:

    Sono estremamente contento che qualcuno rivolge attenzione ai nostri arbusti spontanei che il clima mediterraneo e la geomorfologia dei luoghi trasformano in vegetazione spontanea. La sapienza della civiltà contadina ha saputo trarre da queste bacche il nettare degli dei. Afrodite la nostra progenitrice dei sapori e dei saperi si rifugia nel mirto che custodisce i segreti ancestrali del nostro sentire di popolo mediterraneo.

  2. Ale -Dolcemente Inventando
    Ale -Dolcemente Inventando dice:

    Bellissima iniziativa. Complimenti Erika e continua così!
    Pensa che quando 20 anni fa mi trasferii a Bolzano, i mirtilli li vidi qui per la prima volta.
    Questa voglia di rimanere in Calabria ti fa tanto onore.
    Grazie Ale per le mille scoperte che ci fai fare

  3. Alessia Antonucci
    Alessia Antonucci dice:

    Cara Alessandra,
    penso che anche per te coi mirtilli fu amore a prima vista.
    Grazie per le belle parole e complimenti per il tuo blog. Ad maiora.
    Abbracci,
    Ale

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