Sandra D’Ippolito, l’intreccio tra riciclo e arte
Indice
Le patch bag e altri accessori eco
Gli occhi di una donna sbrilluccicano davanti alle borse. Diciamocelo, senza passare per delle svampite: per molte di noi, i tentacoli di questi accessori rischiano di instaurare quel patto che suggellò Faust con Mefistofele per restare sempre giovani dentro e fuori, essenzialmente, con un’anima cucita addosso. Questo viaggio alla scoperta dei piaceri (tanto per seguire l’intreccio del poema di Wolfang Goethe) può, però, placare il nostro senso di colpa di dannate, di accumulatrici seriali di borse. Così la battaglia tra i vizi e la virtù potrebbe finire in pareggio. Me ne convinco mentre guardo le patch bag di Sandra D’Ippolito, architetto di Belvedere Marittimo (Cs), un vulcano di idee e sorrisi, una donna con un bagaglio pieno di risorse da ammirare.
Sandra D’Ippolito: intreccio tra riciclo e arte
Borse, portachiavi, borsellini e astucci per il tabacco che disegna e realizza Sandra sono, infatti, al 100 percento ecologici. Sono colorate, lucide, allegre: delle eco bag che questa calabrese crea con materiale di riciclo per ridare loro una nuova vita.
Un lavoro certosino, lungo, con una cura maniacale per la precisione che mostra quanto importante sia tutelare e diffondere l’home made e la fatica che c’è dietro ogni manufatto. E Sandra fa parte di questa splendida catena di montaggio per la salvaguardia dell’artigianato, con ogni pezzo unico in se stesso, originale, che racchiude, quindi, un processo di ideazione, trasformazione e realizzazione.
Dagli imballaggi del caffè
«A casa ho, infatti, dei contenitori pieni di carte per imballaggi di caffè, di croccantini per cani, di caramelle, di cioccolato e altri alimenti. Li prendo dai bar della zona, dagli amici, dalla mia famiglia: persone che, dunque, conoscono la mia passione per il riciclo dei materiali. Sono convinta, infatti, che tutto possa avere una seconda vita. Li lavo e li ordino per colore, per forma. Sono lì, pronti a rinascere», dice Sandra, in un intreccio tra riciclo e arte
Al sole
Siamo sedute a un tavolino di un bar di Belvedere, paese della Riviera dei Cedri. Di fronte a noi il mare calmo, un sole di aprile che ci riscalda i pensieri e il chiacchiericcio di due ragazzi stranieri. Ci culla un lungomare pieno di mosaici, tanti pezzi colorati tenuti, infatti, assieme dall’arte: la cornice di questa storia che intreccia determinazione e volontà, creazione e amore per la natura, oltre che per le borse e per tutti gli accessori.
L’avventura di Sandra e della sua passione che è diventata un piccolo lavoro, apprezzato da molti.
L’intreccio è parte di Sandra D’Ippolito
Mi accorgo che l’intreccio è ormai parte di lei: mentre parliamo, prende, infatti, dal tavolino dei fazzolettini di carta velina, li liscia, li ripiega fino a dar loro la forma desiderata. Poi li incastra e ricomincia. Io, che ho la manualità sepolta sotto la coltre di un’incapacità dimostrata negli anni (ho persino dubitato di essere figlia di una creativa e abile maestra di scuola materna), la guardo con sorpresa. «Effettivamente che ci vuole a farlo?», mi chiede Sandra. E ci mettiamo a ridere.
«Tutto è iniziato per curiosità sette anni fa. Ho visto una trasmissione e mi è balenata in mente l’idea: creare delle borse con materiale di riciclo. Qualcosa che faceva, però, anche mia madre e le sue amiche, quando da giovani intrecciavano le carte delle caramelle per farne dei bracciali e delle cinte prettamente decorative. Da lì ho, quindi, iniziato con la sperimentazione per accessori originali e resistenti. Non mi sono più fermata».
Le pochette ecologiche di Sandra
Tentativi su tentativi; borse e pochette che, finalmente, hanno iniziato, così, a prendere forma, la stessa o più sorprendente che aveva immaginato Sandra, con pezzetti che combaciano e creano un’armonia di colori e duttilità. Le sue borse sono, infatti, resistenti, impermeabili e durature. Lucide, quindi, proprio per il materiale usato.
«Per realizzare una borsa, infatti, ci vogliono in media tre giorni intensi di lavorazione, con oltre 750 pezzi di incastro. Componenti che congiungo con diverse tecniche, come diversi sono i modelli che da anni creo». Il tutto viene, quindi, cucito (anche qui, Sandra ha trovato il suo personale metodo) e rifinito a mano, con l’aggiunta delle cerniere, tracolle, catenelle, borchie e tanto ancora che prende in negozi all’ingrosso disseminati in Calabria. «Voglio che le borse siano perfette, senza nessuna sbavatura. Anche per far risplendere quel materiale di riciclo che diventa sostanza».
Da borsa nasce borsa
Negli anni questo architetto, amante del riciclo creativo, ha, infatti, realizzato borse e bauletti di varie forme (anche borse cruciverba, fumetti e con le foto) da abbinare agli outfit in tutte le stagioni. «Le prime le regalavamo a mia nipote e alle mie amiche. Poi, però, è iniziato il passaparola e da lì non mi sono più fermata, se non per delle necessarie pause creative. Le confeziono, quindi, per clienti di tutt’Italia e dell’estero. Mi contattano per avere dei pezzi unici da regalare o da aggiungere alla collezione di borse da sfoggiare in occasioni importanti o di tutti i giorni. Ecco, la versatilità di questi accessori mostra, pertanto, quanto si possa fare con della semplice carta da riciclo, che altrimenti sarebbe da smaltire».
Eco bag in Calabria
Sandra D’Ippolito è tra le poche, in Calabria, che crea queste eco bag o patch bag, come ama definirle lei: pezzi, infatti, che vanno a comporre un mosaico colorato, luminoso (non usa nessuna lacca né vernici per dare la lucentezza alla borsa) e allegro.
Come la prima patch bag che comprò a New York, conservata in un angolo del suo laboratorio. Un piccolo spazio che si è creata a casa sua, con un gatto, Ciccio, che miagola e cerca attenzioni, e un uomo che l’adora e ogni tanto prova ad aiutarla («Quando lui fa tre rettangolini io sono già avanti di cento, ma ammiro il supporto).
Lei, in vena creativa, se ne sta con il capo chino a ritagliare e intrecciare rettangoli di carta. Tra rocchetti di filo, borchie, bauletti ricolmi di fogli per imballaggio. E un silenzio su cui sovrastano l’odore di caramelle e respiri. Perché quando si riesce a dare una seconda possibilità di vivere, dopo essere stati “scartati”, la battaglia tra vizio e virtù, caro Mefistofele, è a totale appannaggio di quest’ultima.
A te non costa nulla. Per me è una fonte di soddisfazione enorme.
Sandra sei bravissima!!!!!
E’ vero! Sandra è bravissima. Grazie per il tuo prezioso commento!
#ottenove a tutti
Sono senza parole! L’arte è una magia!
Vero, l’arte è una magia!
#ottenove